ETRA ART E è un concetto che prende forma in un Art MAGAzine... Artisti, Teorici, Autori, Designer, Creativi, sono invitati a contribuire ad un'atmosfera che capovolge ogni volta il tema trattato.

INVIATECI I VOSTRI CONCETTI GRAFICI, PARLATECI DEI VOSTRI PROGETTI CREATIVI, SEGNALATECI GLI EVENTI CHE PIU' VI SEMBRANO INTERESSANTI E COINVOLGENTI.

La redazione di Etraarte ricerca collaboratori che hanno voglia come noi di partecipare, sviluppare ed arricchire con nuove idee, progetti questo giovane progetto editoriale.
In particolare siamo alla ricerca di gente attiva e spontanea da qualsiasi parte del mondo che abbia voglia di parlare, scrivere, creare nuovi contenuti che, con i più diversi linguaggi espressivi siano culturalmente validi a continuare un confronto tra chi crede che la creatività sia un mezzo per vivere meglio.





martedì 10 giugno 2008

Art in Lubiana

Culturehunting 2007
dicembre duemilasette, Lubiana



Dopo l'esperienza di “Outside Project1” a Belgrado eccoci adesso in Slovenia. Questo giro ci vede nella veste di ambasciatori culturali di GingerZone2, uno spazio dedicato alla formazione, alla musica e all'arte contemporanea a Scandicci, nella centrale piazza del mercato. Cerchiamo connessioni e sinergie, partiamo decisi a nutrirci con gli occhi e con la mente, a chiedere, a cercar di aprir cuori e porte, lasciar tracce ed essere contagiati dall'atmosfera. Partiamo con un piccolo aiuto economico da Culturehunting, il programma di ScandicciCultura3 che promuove la mobilità giovanile europea all'interno di Youth in Action4.

Andiamo alla ricerca di nuovi tratti per ricomporre la mappa di una Yugoslavia frammentata, che insieme è stata forse solo un'utopia di Tito. Di lui è ancora fortemente innamorata l'arte contemporanea balcanica ed in ciò la Slovenia non è da meno.Tito è ovunque, appare come deus ex-machina nei video, è un volto sul corpo di una prostituta nei dipinti, è un gioco attraverso cui inventare, un pozzo senza fondo di materiale simbolico cui attingere. Il vecchio 'compagno' non lesina le sue apparizioni anche da morto, in una società pronta a cancellare la memoria quotidiana del socialismo, ma ben attenta a preservare la dimensione cultuale dei suoi miti. Gli sloveni non vogliono essere considerati balcanici e s'incazzano se parli di loro come facendo riferimento al popolo yugoslavo. I tempi in cui il paese produceva gratis energia per tutta le Federazione sono finiti ed adesso la Slovenia è una giovane nazione mitteleuropea.

Incontriamo Sandi Mango e Jurij Pavlica di Brida5, collettivo di artisti di Nova Goriča conosciutisi all'Accademia di Venezia. Il loro Information Accellerator6 è un discorso tra arte e matematica, che disquisiscono sulla forma e la sostanza da dare all'informazione, la ricerca si interroga sullo spazio che la tecnologia occupa nelle nostre vite e nel nostro immaginario. Interessante anche il progetto Do it yourself!, la distribuzione di un cd audio che contiene informazioni per dipingere un quadro, il lavoro sul codice, lo studio sui meccanismi di percezione e rielaborazione. Portatore di una cultura transfrontaliera è il goriziano Michele Drascek, sanguemisto artista ed assistente curatore all'Istituto Italiano di Cultura di Ljubljana7. “L'eredità del sistema socialista -ci dice- è la facoltà di mettere insieme più forze. La collaborazione è un modus operandi qui in Slovenia, gli artisti rispettano le regole della convivenza, perché così facendo riescono a 'spalmare' le difficoltà in gruppo. In Italia invece l'individualismo sfrenato sta oscurando la dimensione cooperativa del lavoro artistico”. Selezionato per l'Art Colony estiva del Festival di Lubiana, Michele sottolinea come qua sia tutto molto preciso, gli organizzatori chiamano in egual misura artisti locali e stranieri, producono, promuovono e poi esportano.

I musei infine acquisiscono volentieri le opere d'arte contemporanea. La gratuità dei corsi scolastici è la chiave di volta, una grande spinta: “in giro è facile vedere uno studente dell'Accademia che frequenta anche filosofia all'Università o uno di Storia del Teatro che fa scultura all'Accademia”. Alle istituzioni si affiancano poi spazi come l'Info Skuč8, galleria, informagiovani ed hot spot dal punto di vista culturale. Qui troviamo la retrospettiva su Ola Pehrson, creatore di video ed installazioni, precursore di una multimedialità basata sul concetto più che sul mezzo. Dallo Skuč provengono molte delle persone che facevano parte del Forum di Lubiana e che nel 1993 diedero vita alla Metelkova.

Nata come squat all'interno di un ex base militare in quindici anni è diventata un grande laboratorio socioculturale. All'ingresso l'ex carcere trasformato in ostello, poi locali, sale concerti, bar, laboratori, librerie, mercatini, un teatro, gallerie, studi e sculture a cielo aperto fatte con materiale riciclato. Jadranka Ljubičič di Kud Mreža9 ci conduce dentro alla Galleria Alkatraz10, dove è appena terminata Galapagos11ed in corso Saetchi Collection. Da non perder qui i tea parties, deliziosi incontri mensili di discussione sulle problematiche dell'arte. Un altro luogo speciale è lo studio-museo di Marko A. Kovačič12 con i suoi micromondi contenuti nella serie delle televisioni, i collage onirici realizzati assemblando pezzi di giocattoli, il fantastico universo dei Plastos. La nostra visita volge al termine, ce ne ripartiamo alla volta della Toscana con le teste che brulicano di idee sui passaggi, i sentieri, le relazioni da attivare. A GingerZone aspettano il nostro resoconto di viaggio e il documentario che ne verrà fuori. Sono stati giorni intensi e ci auguriamo che quest'esperienza possa essere l'inizio di una grande amicizia tra Firenze e Ljubljana.






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