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sabato 17 maggio 2008

Paesaggio zerO_andrea caretto / raffaella spagna



andrea caretto / raffaella spagna
Paesaggio zerO

Interventi di arte contemporanea sul territorio del Parco del Po Torinese
Ambito territoriale di ricerca: area orto-agricola Hortocampus, Le Vallere, Moncalieri


Premessa
Il progetto di seguito descritto costituisce il contributo artistico che i due autori propongono per l’evento Paesaggio Zero, I Biennale dell’Osservatorio del Paesaggio dei Parchi del Po e della Collina Torinese, organizzato dall’Ente Parco Fluviale del Po Torinese, che inaugurerà in modo concomitante al convegno Rendez-vous Po, Confluenze Nord-Ovest, del 29 e 30 maggio 2008.
La prima edizione di Paesaggio zerO, concentra l’attenzione su quattro aree chiave del territorio del Parco del Po Torinese; gli ambiti territoriali identificati costituiscono l’oggetto di studio di quattro artisti selezionati per l’attinenza della loro ricerca ai temi ed alla metodologia che caratterizzano il progetto e che hanno in questi mesi avviato - attraverso il contatto diretto con il territorio - il processo conoscitivo di questi paesaggi in trasformazione.

Dei quattro ambiti territoriali selezionati, (Hortocampus alle Vallere, Moncalieri; i laghi di cava nel Comune di Carignano; l’area di confluenza Orco-Po nel comune di Chivasso; le vestigia della fortezza di Verrua Savoia nei pressi di Crescentino), il lembo di territorio definito “Hortocampus” si differenzia per la grande vicinanza al nucleo urbano della Città di Torino che fa da baricentro rispetto all’intero territorio del Parco. Da tale vicinanza discendono molti dei caratteri che contraddistinguono questo tassello di verde agricolo rimasto intrappolato fra le maglie di espansione della corona metropolitana torinese.
L’area interessata da Hortocampus è situata alla confluenza del fiume Po ed il Torrente Sangone; è avvolta ad est dall’ansa ricca di vegetazione ripariale del Fiume Po e ad ovest dalla rigida barriera costituita dall’importante arteria di traffico di Corso Trieste alla quale si innesta l’uscita della tangenziale di Torino; questo incontro-confronto tra componenti naturali e artificiali è amplificato dai rispettivi paesaggi urbani che lì si fronteggiano: da un lato la lussureggiante collina torinese visibile da Superga al Castello di Moncalieri, dal lato opposto lo skyline disegnato dagli alti palazzi di Corso Trieste, e più in lontananza, la vista della centrale
termoelettrica di Moncalieri.
La convivenza di caratteri opposti, conferiscono all’area una connotazione interessante da molteplici punti di vista: naturalistico-ambientale, sociale-antropologico, paesaggistico, funzionale-produttivo.
Rispetto ad altre aree agricole periurbane torinesi, contraddistinte da una maggiore marginalità e monotonia spaziale, Hortocampus si differenzia, a nostro avviso, per una serie di peculiarità così riassumibili:
- La sua collocazione nei pressi della confluenza del fiume Po e del Torrente Sangone, lo rendono un luogo potenzialmente molto ricco di diversità biologica;
- La continuità spaziale e l’apertura visuale alla collina torinese conferiscono all’area un alto valore paesaggistico;
- La grande vicinanza al centro urbano fa di questa area un tassello prezioso nella ricostruzione della rete ecologica dell'area metropolitana torinese, vicinanza che faciliterebbe al contempo il contatto con i fruitori dell’area in vista della commercializzazione in loco di prodotti orticoli lì coltivati;
- L’eterogeneità delle funzioni e delle componenti sociali che agiscono su questo territorio (agricoltori proprietari terrieri e affittuari, gestori di attività sportive e commerciali, abitanti, fruitori dell’adiacente parco pubblico, ecc.), se guidata verso la visione innovativa proposta da Hortocampus, potrebbe dare vigore agli elementi di forza del progetto.

Il progetto Hortocampus
Adeguamento dei sistemi di fruizione e recupero dell'agroecosistema dell'area attrezzata "Le Vallere" (comune di Moncalieri)

“Il progetto Hortocampus, fa parte delle iniziative finalizzate a garantire il permanere delle attività agricole, comprendenti la riqualificazione ed il recupero ambientale e paesaggistico delle sponde del fiume Po. L'intervento si pone l'obiettivo di dare una prima attuazione a parte delle previsioni della Scheda progettuale n. 9 del Piano d'Area del Parco fluviale del Po, che mira a garantire, nella proprietà non regionale dell'Area Attrezzata Le Vallere, il permanere
delle attività agricole, ed il recupero ambientale e paesaggistico delle sponde del fiume Po. Nel loro insieme, gli interventi dovranno costituire un tassello per la ricostruzione della rete ecologica dell'Area metropolitana torinese e per l'incremento della sua qualità ambientale, anche attraverso l'incentivazione ed il recupero delle attività agricole che ricadono all'interno di tali aree. Il progetto, proponendosi come "modello", dovrà mettere in moto e promuovere processi di trasformazione sul territorio e processi di sviluppo economico e sociale. Sotto tale
punto di vista "Hortocampus" è un'idea che nasce dall'ipotesi di trasformare l'area in un luogo di coltivazione e commercializzazione al dettaglio di prodotti orticoli a basso impatto ambientale, secondo un progetto produttivo gestito da privati, ma organizzato e promosso dall'Ente Gestione del Parco con il coinvolgimento delle associazioni di categoria”.

Tratto da: Osservatorio del Paesaggio dei Parchi del Po e della Collina Torinese,
www.osservatoriopaesaggio.polito.it/paesaggio/progetti/ambito_c.htm


ACCELERATORE DI PARTICELLE CATASTALI
L’intervento artistico che interessa il territorio di Hortocampus ha preso avvio all’inizio del 2008 con una serie di sopralluoghi, seguiti da alcuni momenti di presa di contatto con i proprietari e gli affittuari dei terreni agricoli, affiancati dalla raccolta frammentaria di informazioni sul luogo.
In seguito a questa indagine iniziale è emerso che il progetto Hortocampus – nella sua concezione più ampia - è ancora oggi un’idea racchiusa nelle menti dei suoi ideatori; nonostante la realizzazione di alcuni interventi di ridisegno del territorio (i nuovi percorsi alberati che lo attraversano, ecc.), i diversi soggetti che vivono e lavorano in quest’area (agricoltori, proprietari dei terreni, abitanti, gestori di attività commerciali e sportive), non hanno una visione chiara e definita degli obiettivi di rinnovamento spaziale e funzionale previsti dal progetto.
L’avere intercettato questo sfasamento tra le informazioni forniteci dalle istituzioni e il livello di consapevolezza dei fondamenti del progetto da parte dei diversi soggetti in esso coinvolti, ci ha indotto a concepire un lavoro artistico in grado di avviare il processo – per ora non ancora avvenuto - di avvicinamento e conoscenza reciproca tra i diversi soggetti e i diversi interessi in gioco su questo territorio.
L’avvio di tale processo di avvicinamento è realizzato attraverso l’allestimento sul territorio di Hortocampus di una struttura denominata “Acceleratore di Particelle Catastali”, che è al contempo un’installazione artistica ambientale e luogo fisico di incontro e scambio tra i diversi soggetti che vivono o lavorano in Hortocampus.
L’Acceleratore di Particelle Catastali consiste in una serra agricola a tunnel, progettata ad hoc e realizzata per questa occasione secondo una forma inconsueta: la linearità della volta a botte della tradizionale serra agricola è infatti curvata su sé stessa fino a richiudersi ad anello, modellandosi in tal modo in forma toroidale, simile ad un acceleratore di particelle.
Questa struttura, in ferro zincato, sarà collocata a partire dalla prima parte del mese di maggio, su uno dei campi incolti di Hortocampus, con il permesso del proprietario del terreno, anticipando con la sua presenza anomala e silenziosa gli intenti dell’intervento artistico.

L’Acceleratore costituisce il segno spaziale che manifesta la volontà di incontro e unione delle forze che agiscono su questo territorio; non solo dei diversi soggetti che con questo luogo hanno una qualche forma di relazione, ma anche degli elementi naturali ed artificiali che qui convivono: suolo, acqua, aria, vegetazione, VS strutture agricole, macchinari, fertilizzanti; elementi animati da processi di natura diversa: crescita organica spontanea VS organizzazione spaziale antropica.
La serra a forma di anello - come un acceleratore di gravità - intende attrarre a sé l’attenzione dei diversi soggetti che qui agiscono, con l’intento di porre al centro della discussione il tema dell’Agricoltura, quale attività primaria e fondamentale della vita umana, vero centro gravitazionale attorno al quale ruota la nostra sopravvivenza. A questo tema principale si collegano inevitabilmente le importanti sotto-tematiche legate all’agricoltura quale possibile motore per uno sviluppo sostenibile e – in relazione al luogo specifico preso in considerazione - alla convivenza fra l’urbano e il rurale e alle forze di disgregazione che quest’ultimo subisce a causa dello sprawl urbano contemporaneo.

Performance-conferenza: 23 maggio 2008
L’Acceleratore - raggiungibile attraverso il nuovo sentiero realizzato dall’Ente Parco che collega le Vallere a Hortocampus - sarà visitabile da maggio fino alla chiusura dell’esposizione allestita alle Vallere.
Durante i due mesi di permanenza, in una particolare occasione, il suo spazio circolare sarà trasformato in luogo di incontro e discussione: il 23 maggio 2008, a partire dalle ore 17,00 la serra ospiterà una conferenza sui temi dell’agricoltura urbana e periurbana, seguita da un momento conviviale.
All’incontro saranno invitati, oltre ai relatori ufficiali di seguito elencati, gli agricoltori dell’area delle Vallere, i gestori delle attività sportive e commerciali della zona, gli abitanti del luogo e persone o studiosi interessati alla tematica trattata.
Il pubblico sarà ospitato per quanto possibile all’interno dell’Acceleratore, che per l’occasione verrà in parte coperto da teli ombreggianti. Lo spazio circolare interno sarà allestito in modo semplice e spartano in modo da mantenere relatori e pubblico in contatto con l’ambiente rurale in cui saranno immersi: ai relatori ed una parte del pubblico saranno fornite sedute in balle di paglia, la parte restante del pubblico potrà sedersi su stuoie poste sul suolo. Non saranno forniti mezzi tecnologici per la proiezione di immagini: la discussione orale costituirà l’unica modalità di comunicazione tra i relatori ed il pubblico.

Sequenza degli interventi e relatori invitati:
o Presentazione del progetto “Acceleratore di Particelle Catastali” e della performance-conferenza (Andrea Caretto e Raffaella Spagna, artisti);
o Presentazione del progetto Hortocampus da parte delle istituzioni competenti (Ippolito Ostellino, Direttore del Parco Fluviale del Po Torinese e dott.ssa Elena Di Bella, Provincia di Torino, settore Agricoltura);
o Saluto delle autorità, Comune di Moncalieri (dott.ssa Elena Fissore, Assessore Sviluppo locale (agricoltura, artigianato, industria) del Comune di Moncalieri);
o Inquadramento del territorio delle Vallere e dell’ambito di ricerca oggetto del convegno: l’agricoltura urbana e periurbana (arch. Andrea Cavaliere);
o Descrizione degli interventi realizzati in Hortocampus (arch. Giorgio Beltramo)
o Rapporto città-campagna-natura: un dizionario dei luoghi comuni (Giorgio Quaglio Agronomo, presidente SEACOOP);
o Ipotesi: L’agricoltura urbana e periurbana, problematiche, casi e applicazioni in Europa (arch. Paola Branduini, Politecnico di Milano);
o Il punto di vista degli agricoltori e degli abitanti della zona (dialoghi con Giuseppe
Marconetto, Aldo Ortoman, Egidio Pinsoglio, Luigi Minetto, ….);
o Tavola rotonda;
o Merenda sinoira conclusiva;


La performance-conferenza sarà documentata con reportage video-fotografico. La
documentazione e gli “Atti del convegno” costituiranno gli elementi che comporranno l’installazione per l’esposizione Paesaggio Zero presso la Cascina Le Vallere.

Ringraziamo l’ing. Gianpiero Colombo per la gentile concessione del suo terreno in Hortocampus

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